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I lavoratori di Mianyang: "Operai, noi siamo la forza, uniamoci!"

 

Compatrioti lavoratori, compatrioti cittadini, non sopportiamo più! I mandarini sono senza morale, gestiscono male l'economia, gestiscono male l'impresa. Il nostro sudore e il nostro sangue sono gettati al vento, le nostre braccia sono buttate tra i rifiuti. Approfittano del potere, i membri delle loro famiglie non sanno cosa sia la disoccupazione. Siamo noi, i lavoratori comuni che siamo licenziati, disoccupati, e non abbiamo più da mangiare. Gli operai della fabbrica Chang Hong sono stati licenziati in massa, gli operai della fabbrica 28 non sono stati pagati, gli operai della fabbrica Chao Yiang sopravvivono vendendo pezzi di biciclette, le operaie licenziate dalla fabbrica tessile sono costrette a prostituirsi...

I mandarini hanno il potere e il denaro. Vanno in giro in auto di grossa cilindrata e soggiornano in lussuosi Hotel. Passano il loro tempo fra feste e bordelli. Da dove proviene il loro denaro? E' il nostro denaro, il denaro della gente comune, il denaro del nostro sudore e del nostro sangue! Abbiamo costruito i grattaceli e le strade di buona qualità di Mianyiang, ma per chi? Per loro, per chi è al potere, che, d'accordo con gli uomini d'affari, si arricchiscono! E da tutto ciò, che vantaggio ne trae la gente comune?

Coloro che stanno al potere sono tutti corrotti: la polizia, la magistratura e le procure non fanno più il loro lavoro, perché i poliziotti, i giudici e i magistrati sono a loro volta corrotti. Gli affari portati in giudizio sono occasione di ricatto e di estorsioni da parte dei procuratori e dei giudici. I poveri passano la loro vita in prigione mentre i ricchi organizzano feste nelle loro case. Dov'è la giustizia?

Sono venuti meno alle loro responsabilità, allora ce ne faremo carico noi! Abbiamo genitori da sfamare, abbiamo fratelli e sorelle, moglie e figli. Abbiamo bisogno di mangiare e di lavorare, non possiamo lasciarci morire, chiediamo quindi al governo:

1. Di regolare immediatamente i problemi del lavoro e dell'indennità di disoccupazione per gli operai; di fare luce completa sulla distribuzione dei fondi di protezione sociale.

2. Che tutte le fabbriche e tutte le imprese paghino immediatamente i salari e ciò che è dovuto agli operai.

3. Che vengano date subito spiegazioni sulle ragioni dei licenziamenti e trasferimenti avvenuti durante la realizzazione della riforma delle imprese di stato.

4. Che vengano sanzionati i quadri corrotti, che venga condotta una inchiesta sulla corruzione della polizia, della magistratura e della procura, e che vengano resi pubblici i risultati di questa inchiesta.

5. Che venga garantito che gli operai che hanno espresso le loro rivendicazioni non subiranno mai alcuna rappresaglia.

Operai, noi siamo la forza! Uniamoci! Abbiamo bisogno di lavoro, abbiamo bisogno di mangiare!

L'Unione dei lavoratori di Mianyang, 8 Luglio 1997

 

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