Ragusa
città-stato
Lo scorso giugno il presidente della Provincia di Ragusa, di Forza Italia, ha proposto un piano di secessione economica da Roma, rivendicando il diritto all'indipendenza come condizione necessaria per lo sviluppo di tutta la provincia, nell'ambito di un progetto di città-stato. A cosa mira? "A creare una zona franca sul modello delle sette già create in Francia. Si realizzerebbe così un'area di libero scambio con cui sarebbero favoriti gli investimenti, e verrebbero richiamati capitali di aree più sviluppate" (Gazzetta del sud, 20.6.97). La determinazione è provata dall'apertura a Malta di una sede di rappresentanza, "Casa Ragusa", nonchè (per far marciare il progetto anche sul terreno sociale) da una manifestazione davanti a una delle piattaforme petrolifere al largo delle coste ragusane (dove si estrae il 10% del petrolio italiano) per rivendicare la detassazione dei prodotti petroliferi consumati nella provincia.
Federalismo consapevole o cavalcamento di istanze autonomiste per "far pressione" sulle casse statali (come suggerisce Pagliarini)? In ognuno dei casi il contributo al disfacimento dell'unità nazionale è più che soddisfacente, ed è anche chiaramente visibile la vittima: il proletariato, da spezzare in mille pezzi per offrirlo alla mensa del capitale più e meno sviluppato.