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Nostra attività

 

Primo maggio a

Stoccarda

 

 

Nel quadro del nostro impegno internazionale, il 1° maggio siamo stati presenti con un nucleo di compagni a Stoccarda, una città dal solido retroterra industriale e nella quale, da tempo, abbiamo stabilito dei contatti politici, in particolare con alcuni delegati IGM della Mercedes-Benz.

Per il 1° maggio erano previsti tre diversi appuntamenti: una manifestazione di vari gruppi di sinistra, il corteo sindacale organizzato dal DGB, un corteo alternativo organizzato da gruppi politici turchi e kurdi. I nostri compagni sono stati presenti in tutte e tre le iniziative, e hanno portato in esse lo stesso indirizzo politico di fondo: la necessità del rilancio della lotta della classe operaia europea contro tutti gli aspetti dell’offensiva capitalista; il carattere decisivo dell’unità tra i proletari delle metropoli e gli sfruttati delle periferie, qui in Europa e a scala mondiale. Questi contenuti sono stati veicolati sia con la diffusione dell’edizione in tedesco di che fare che con due interventi orali.

Uno di essi è stato fatto durante la prima iniziativa, dopo l’intervento di un compagno kurdo e di un militante della CGT. L’altro al termine del corteo organizzato dagli immigrati turchi e kurdi, che ha visto la partecipazione di 3500 compagni di varii gruppi, prevalentemente giovani di ambo i sessi, con una forte caratterizzazione militante sui temi specifici della lotta antimperialista e contro il "fascismo" del governo turco. I compagni turchi e kurdi hanno tenuto a sottolineare l’unitarietà della loro manifestazione, suggellata anche dalla volontà di utilizzare negli interventi conclusivi entrambe le lingue, il turco e il kurdo. Anche in questa occasione, su nostra richiesta, abbiamo avuto la possibilità di intervenire, smentendo le presunte chiusure "etniche" di cui queste organizzazioni vengono accusate dal sindacato e dalla sinistra tedesca (sui cui comportamenti sciovinisti verso gli immigrati in Germania ricade in realtà la responsabilità della decisione delle organizzazioni kurde e turche di tenere una manifestazione separata da quella del DGB).

L’intervento del nostro compagno è stato incentrato sul nostro incondizionato appoggio alle lotte antimperialiste dei popoli oppressi, sulla nostra battaglia politica contro la criminalizzazione degli immigrati albanesi in Italia, e sui passi da fare per recuperare i ritardi del proletariato occidentale nel rispondere (con la globalizzazione della sua organizzazione sindacale e politica) ai processi di "globalizzazione" capitalistica in atto. Dopo l’intervento, applaudito in modo convinto, i nostri militanti sono stati avvicinati da diversi membri delle organizzazioni promotrici dell’iniziativa, che hanno richiesto copie delle nostre pubblicazioni e la verifica, in futuri incontri, di possibilità di collaborazione sulla questione specifica dell’immigrazione.

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